Festa di San Rocco a Torrepaduli
Festa di San Rocco a Torrepaduli

Il Salento offre moltissime opportunità turistico-culturali, oltre allo splendido mare che lo circonda.

Tante sono le offerte, soprattutto durante il periodo estivo, per partecipare a manifestazioni, sia create appositamente per intrattenere gli ospiti della zona, sia come eredità di antiche tradizioni locali, ma che sono in grado di attirare la popolazione del luogo così come i turisti presenti.

Torrepaduli

Torrepaduli è l’unica frazione di Ruffano, da cui dista solo 1 chilometro, mentre il capoluogo Lecce si trova a 48 km. Il suo nome deriva dalle sue torri, presumibilmente tre, ora scomparse, e dal fatto che sorgesse nella piana paludosa 25 metri più in basso di Ruffano. Sita nella parte più meridionale della penisola salentina, è equidistante da Adriatico e Jonio. Oltre alla cinquecentesca Chiesa dell’Immacolata, di grande interesse è il Santuario di San Rocco, epicentro della festa a lui dedicata.

Le origini della Festa

San Rocco è venerato e festeggiato in molte località del Sud Italia, spesso con manifestazioni religiose e folkloristiche che attirano i fedeli della zona, ma anche coloro che trascorrono le loro vacanze nelle località balneari circostanti. Il pellegrino San Rocco era in punto di morte, quando gli apparve in sogno l’Arcangelo Raffaele che gli permise di portare a termine il suo pellegrinaggio recandosi fino a Gerusalemme.

Dopo la sua successiva morte, le autorità decisero di spostare definitivamente il suo corpo da Torrepaduli a Ruffano. Ma durante la processione, man mano che ci si allontanava da Torrepaduli, il feretro diventava sempre più pesante, fino a che le pur numerose persone accorse in aiuto non riuscirono più a sollevarlo. Così si decise di riportare indietro quel fardello che, avvicinandosi al luogo di partenza, ritornava ad una normale pesantezza. Fu quindi seppellito definitivamente lì dove ora sorge il Santuario.

L’aspetto religioso è ancor oggi molto importante, tanto da attirare numerosissimi pellegrini che arrivano a piedi dai paesi vicini. Alcuni percorrono gli ultimi metri all’interno della chiesa in ginocchio, fino alla statua del Santo.

La Festa di San Rocco: Lo svolgimento

La festa, ogni anno, inizia il 15 Agosto per poi concludersi i giorni successivi. Si ripetono quelle tradizioni, per il mantenimento delle quali è stata creata una Fondazione. Il suo compito consiste nel far sì che le manifestazioni della cultura contadina salentina, fatte di pizzica e tarante, tamburelli, nacchere e fisarmoniche, danze, duelli e ronde non vengano stravolte dall’uso mediatico e promozionale che di alcune di esse è stato fatto da quando il Salento è diventato frequentata meta di turismo internazionale.

La maggiore attrattiva la esercita la cosiddetta “Danza delle spade”, la cui definizione vera è “pizzica-scherma”.

Si svolge nella notte tra il 15 e 16 agosto. Due danzatori mimano un duello con i coltelli, ora sostituiti dalle dita dei contendenti, accompagnati dal ritmo degli strumenti tradizionali disposti a cerchio (ronda), insieme agli spettatori, intorno a loro. Quando uno dei duellanti viene toccato dalle dita dell’altro, è immediatamente sostituito da un altro contendente. Questa danza nacque negli ambienti malavitosi, tanto che la miglior palestra era il carcere, e per potervi partecipare bisognava essere prima istruiti da persone già preparate ed introdotti poi da un compare.

Di notevole importanza è anche la Fiera. Nata prevalentemente come mercato del bestiame tenuto dagli zingari che abitavano in zona, è ora affollatissimo mercato di prodotti di vario tipo. Spiccano le bancarelle che vendono oggetti tradizionali. I più devoti acquistano il ventaglio con l’immagine del Santo, mentre altri tornano a casa con le “zagareddhe”, nastri colorati con cui adornare i balconi o legare i capelli delle bambine. Assaggiando, mentre si cammina, la “copeta”, un tipico croccante locale.

Per maggiori informazioni visita il sito www.nottedisanrocco.it