Considerato il più antico della Terra, il deserto della Namibia è un luogo in continuo mutamento dove le dune segnano il paesaggio.
Il deserto è tanto inospitale quanto affascinante quando cambia i suoi colori col variare della luce del giorno: dal rosso dell’alba e del tramonto, passando per le diverse sfumature dell’arancio e del marrone. Sole e vento. giorno dopo giorno, stagione dopo stagione. E laghi effimeri che tornano a popolarsi di vita nei pochi giorni dell’anno in cui il cielo disseta la terra.
Il deserto con le sue dune alte anche a 300 metri è un luogo fisico e un luogo dell’anima, per il viaggiatore, nel deserto Gesù incontra subisce le tentazioni del demonio, e i Padri del deserto furono i primi asceti della Chiesa. Nel deserto trovi te stesso e ti confronti con le tue paure.
Il deserto della Namibia è un deserto vivo non solo perchè dotato di una sua fauna ma è vivo nel senso che è in continuo mutamento, come le sue dune che il vento disegna in cangianti forme a seconda della direzione in cui soffia.
La fauna, dicevamo, si è adattata a questo ambiente infernale e, come miraggi, grandi animali appaiono quasi dal nulla dopo le rare piogge, quando i semi addormentati si risvegliano e in tempi rapidissimi germogliano e la ghiaia in prossimità dei corsi d’acqua si trasforma in prato.
Come tutta l’Africa, la Namibia è un paese ricco di contraddizioni dove il crescente turismo porta ai locali più ricchezza dei diamanti.
In Namibia non è raro trovare edifici di stile germanico e chiese luterane, retaggio di trent’anni di storia coloniale.
Nella Namibia del nord c’è anche il più grande meteorite mai rinvenuto ad attirare frotte di turisti. Hoba, dal nome della fattoria dove fu rinvenuto, quasi cento anni fa, è composto da 55 tonnellate di ferro, nickel, e cobalto.
La popolazione tribale degli Himba ha l’abitudine di cospargersi il corpo con un impasto di burro, cenere e ocra.