La Cripta dei Cappuccini a Palermo
La Cripta dei Cappuccini a Palermo

Se riuscite a partire per Halloween che, in questo 2017, cade di martedì, ecco a voi alcuni luoghi da paura che potreste visitare per rimanere in tema con la festa più spaventosa dell’anno.

Di mete da visitare ad Halloween, in Italia, ce ne sono parecchie, di luoghi misteriosi che le leggende affermano essere popolati da fantasmi ve ne sono ugualmente tanti.

A meno che non siate interessati a visitare luoghi sperduti solo per l’improbabile brivido di vedere uno spettro, vi consigliamo di raggiungere luoghi che in primo luogo siano effettivamente visitabili e che abbiano, perché no, anche una valenza culturale e/o architettonica.

Magari spettri, zombie ed altre inquietanti presenze le potreste creare voi stessi in casa con queste decorazioni digitali che faranno diventare la vostra stessa abitazione una meta attrattiva per gli amanti del brivido: https://www.decorazionidigitali.it.

Ed ecco i luoghi da brivido che abbiamo selezionato per voi con una raccomandazione: qui i morti sono veri e quindi nel visitare questi luoghi bisogna portare il rispetto dovuto.

Le Catacombe dei Cappuccini a Palermo

(foto di copertina)

Questo è uno dei luoghi più spaventosi e macabri che si possano trovare in Italia ed è un’autentico monumento alla caducità della vita.

Le mummie che si possono osservare all’interno del complesso hanno parzialmente mantenuto le fattezze che avevano in vita e sono state rivestite dagli stessi abiti che in vita indossavano.

Il processo di mummificazione è intervenuto grazie al particolare microclima che si trova in questo luogo anche se, ovviamente, il processo è stato facilitato dagli uomini attraverso tutta una serie di fasi volte al disseccamento dei corpi senza causarne l’irrimediabile degrado dovuto al processo di decomposizione dei tessuti.

Le Catacombe dei Cappuccini di Palermo è il luogo dove i vivi incontrano i morti. Se Halloween è la festa durante la quale ai morti viene concesso di entrare nel mondo dei vivi, sicuramente alle Catacombe si può trovare un punto di congiunzione tra i due mondi.

Una delle mummie più famose conservate nella struttura è quella della bambina Rosalia Lombardo, morta prematuramente e fatta imbalsamare per volontà del padre. Il suo aspetto, ad oltre un secolo dalla morte, pare quello di una bambina appena addormentata.

Per info: www.catacombepalermo.it

Museo della tortura e della pena di morte

la Vergine di Norimberga
la Vergine di Norimberga

Si dice che la presenza degli spiriti sulla terra sia dovuta alla loro morte avvenuta spesso per cause violente.

Nel museo della tortura si potrà vedere tutto l’agghiacciante armamentario che veniva usato per torturare i malcapitati e/o ucciderli.

È un viaggio nel lato più perverso, oscuro e criminale della psiche umana, la sola capace di simili atrocità nei confronti dei propri simili.

La mostra che si tiene a Lucca ed in altri luoghi della Toscana non indugia in particolari raccapriccianti ma basta la sola presenza di queste macchine da tortura, una delle collezioni più vaste in Europa, per capire l’abisso di dolore e morte di cui esse sono state portatrici.

Tra gli strumenti di tortura diventati tristemente popolari si può ammirare, se così si può dire, la “vergine di Norimberga”, una sorta di sarcofago riempito di punte acuminate all’interno del quale veniva rinchiuso il condannato a morte.

I musei permanenti della tortura si trovano in Toscana, a San Gimignano, Volterra, Siena, Lucca, e Montepulciano.

Per info: www.torturemuseum.it

Casa delle Anime (o Cà de Anime) di Voltri

Se siete nei pressi di Genova provate a fare un salto per vedere la Casa dell Anime di Voltri, un’antica locanda che si dice abitata dagli spiriti di coloro che ivi sono stati brutalmente assassinati.

La locanda era proprietà di briganti che avevano escogitato un modo abbastanza facile per incrementare i guadagni: gli ospiti ricchi che decidevano di soggiornare presso la locanda venivano nottetempo derubati e uccisi, e i loro corpi sotterrati nelle vicinanze.

Gli omicidi si prolungarono fino a quando i gendarmi non decisero di fare luce su queste sparizioni scoprendo la raccapricciante verità.

I briganti vennero a loro volta condannati a morte per i loro crimini e da allora la locanda non venne più abitata fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando una famiglia decise di farne la propria dimora, più per necessità che per piacere.

La leggenda narra che tale famiglia fu testimone di eventi paranormali come spostamento di oggetti e vari altri rumori, tra cui lamenti.

Un giorno, sul fare dell’imbrunire una giovinetta bussò alla loro porta chiedendo notizie del suo amato e solo chiedendo lumi scoprirono che la giovane stava parlando di eventi remoti e che si trovavano di fronte ad un fantasma.

Ca’ Dario a Venezia

Palazzo Dario a Venezia
Palazzo Dario a Venezia

Se passate da Venezia potete fare un giro per vedere questo pittoresco palazzo che affaccia sul Canal Grande e che si dice sia maledetto.

Qualcosa di simile alla Maledizione di Tutankhamon che però, nel caso di Palazzo Dario, colpirebbe coloro che acquistano e soggiornano nell’immobile in duplice maniera: o causando loro tracolli finanziari, portandoli alla rovina, o causando la loro morte, nelle modalità più varie.

In effetti, della lunga serie di proprietari si ricorda una innumerevole serie di sventure e morti misteriose che hanno fatto acquisire al palazzo la nomea di palazzo maledetto.

Pare che il palazzo non ne voglia sapere di avere un proprietario e per lungo tempo questo gioiello è rimasto invenduto proprio a causa della sua triste fama.

Chiesa dei Morti e Cimitero delle Mummie ad Urbania

Cimitero delle mummie di Urbania
Cimitero delle mummie di Urbania

18 corpi mummificati, 6 donne e 12 uomini, affollano questo macabro cimitero.

Ognuno di questi corpi ha una storia da raccontare a cominciare dalla mummia vestita con l’abito talare che dovrebbe appartenere al priore della Confraternita della Buona Morte, fondata nel 1567, Vincenzo Piccini.

A quanto si sa i corpi si sono mummificati in maniera naturale, a causa di una particolare muffa presente nel terreno di sepoltura e senza interventi da parte dell’uomo.

Nel 1833, a seguito dell’editto napoleonico che spostava i cimiteri fuori dal perimetro urbano, i corpi che erano stati sorprendentemente trovati in un ottimo stato di conservazione vennero traslati dietro l’altare della cappella che, da allora, prese il nome di Cappella dei Morti.

Per info: www.iluoghidelsilenzio.it